Domenica 10 settembre è stato pubblicato nella Nuova Venezia un articolo a noi molto caro che riguarda la storia di due nostri dipendenti, Devis e Raffaele, una storia di passione per il lavoro, di perseveranza e collaborazione.
Secondo l’indagine svolta dall‘Istituto Tedesco ITQF e La Repubblica Affari e Finanza siamo rientrati nella classifica delle 800 aziende più performanti a livello nazionale secondo parametri dati dai dati di bilancio e del tasso di crescita del fatturato nel triennio 2018-2021.
Trovare un concetto universale di cosa sia la bioplastica non è semplice perché ci sono varie scuole di pensiero che ne trattano in modo completamente diverso.
Secondo la definizione data dalla European Bioplastics la bioplastica è un tipo di plastica che può essere biodegradabile, a base biologica (bio-based) o possedere entrambe le caratteristiche. Più precisamente:
può derivare (parzialmente o interamente) da biomassa e non essere biodegradabile (per esempio: bio-PE, bio-PP, bio-PET)
può derivare interamente da materie prime non rinnovabili ed essere biodegradabile (per esempio: PBAT, PCL, PBS)
può derivare (parzialmente o interamente) da biomassa ed essere biodegradabile (per esempio: PLA, PHA, PHB, plastiche a base di amido)
Si chiama vendor rating ed è quell’attività svolta dall’ufficio acquisti di una azienda per assegnare uno “status” ai fornitori attivi nel loro albo. Questa procedura definisce i criteri generali, le responsabilità e le modalità operative adottate per gestire e controllare tutte le fasi del processo di valutazione, qualificazione e monitoraggio dei fornitori e per mantenere una lista di fornitori qualificati ai fini della qualità del prodotto/servizio.
I diversi fornitori sono valutati su dei KPI definiti dall’azienda; ogni parametro ha un peso differente e il risultato finale è un indice sintetico che tiene conto di questi parametri e che dà così un punteggio ad ogni fornitore all’interno della lista.
Buone notizie sul versamento obbligatorio del contributo Conai sugli imballaggi in bioplastica, dal 1 luglio 2021 il contributo subirà una riduzione importante passando a 294 EUR/tonnellata.
Questa decisione è il frutto di un importante e intenso lavoro che ha visto la costituzione, per la prima volta in Europa, di Biorepack, il nuovo consorzio per la valorizzazione degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile a cui versare un contributo ambientale creato ad hoc.
L’art. 234 del D.Lgs. 152/2006 s.m.i., prevede la costituzione del “Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti in polietilene” al fine di razionalizzare e gestire la raccolta e il trattamento dei rifiuti di beni in polietilene destinati allo smaltimento.
Ogni anno vengono immessi al consumo circa 550 mila tonnellate di beni in polietilene, escludendo gli imballaggi, circa il 70-80% di rifiuti di questi beni lo si trova in ambito agricolo e urbano.
Oggi si sente parlare sempre di più di cucinare con la cottura sottovuoto, una cottura lenta che rilascia proprietà nutrienti nei cibi esaltandone il sapore. Cerchiamo di capirne di più.
Per cottura sottovuoto, o cottura sous vide, si intende un particolare metodo di cottura sottovuoto a bassa temperatura che consente di cuocere pietanze o materie prime a temperatura controllata, che saranno mantenute stabili grazie all’ausilio di sacchi sottovuoto, sigillati grazie ad una macchina sottovuoto.
L’utilizzo è davvero semplice; basta inserire nei sacchi i cibi crudi che si intende cucinare, questi vengono sigillati con la macchina sottovuoto e immersi in acqua a temperatura controllata. Il passaggio di calore dall’acqua all’alimento, è omogeneo ed evita che il prodotto venga contaminato.
Abbiamo deciso di puntare su una navigazione semplice e intuitiva rendendo più efficace ed immediata la comunicazione dei nostri prodotti, servizi e contatti.
Potrete vedere delle foto che abbiamo scattato all’interno della nostra azienda, dall’esterno all’interno, dalla produzione al prodotto finito.
Siamo davvero orgogliosi di questa scelta che abbiamo deciso di percorrere tempo fa e che grazie all’istituto IPPR, Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, ha preso forma. I nostri prodotti sono da sempre in plastica rigenerata, ma grazie a questo marchio possiamo dire di più, possiamo rendere tracciabile una filiera e dare maggior valore ai nostri prodotti che ora parlano da sé.
Il marchio “Plastica Seconda Vita” è un sistema di certificazione ambientale di prodotto dedicata ai materiali ed ai manufatti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti plastici. È il primo marchio italiano ed europeo dedicato alla plastica riciclata che introduce il concetto di “qualità” nelle plastiche di riciclo, di “rintracciabilità” dei materiali riciclati e fa riferimento alle percentuali di riciclato riportate nella circolare 4 agosto 2004, attuativa del DM 203/2003 sul Green Public Procurement, e alla norma UNI EN ISO 14021.
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